03 luglio 2025

Stiamo tornando indietro?

Ciao a tutti,

oggi torno con una riflessione, un format che spero prenderà piede nel mio blog! 

Negli ultimi mesi ho iniziato a notare qualcosa di curioso, quasi nostalgico: sempre più persone sembrano voler fare un passo indietro rispetto alla tecnologia moderna.
Non si tratta solo di un trend passeggero, ma – almeno per me – di un segnale che ci invita a riflettere sul nostro rapporto con gli strumenti digitali.
In questo post voglio condividere con voi alcune osservazioni e considerazioni personali su ciò che sta accadendo attorno a noi.


Il ritorno all’essenziale

Sempre più spesso vedo persone che riscoprono oggetti del passato: telefoni a conchiglia, lettori MP3, CD masterizzati con cura, fotocamere digitali “old school”.
È come se stessimo riscoprendo il piacere del poco, dell’analogico, del tangibile.

Questo fenomeno mi fa pensare a una sorta di “decentralizzazione dello smartphone”: una ribellione silenziosa all’idea che tutto debba passare dallo stesso schermo.
Un tempo il cellulare era simbolo di libertà e connessione. Oggi, per molti, è diventato fonte di distrazione, ansia e fatica mentale.

Vivere davvero, non solo mostrarsi

Sempre più persone sembrano stanche di questi dispositivi che fanno tutto ma che, in fondo, ci tolgono qualcosa.
Non parlo solo di tempo, ma anche di presenza, di profondità.
“Meno importanza al mostrarsi, più al vivere”, è la frase che mi torna spesso in mente.

Ho visto influencer lasciare i social per riscoprire la vita offline.
Altri si sono spostati da TikTok a YouTube, preferendo contenuti più lenti, più ragionati.
E poi ci sono progetti nati nel periodo del COVID che si sono chiusi non per fallimento, ma per scelta: per seguire le proprie passioni, senza inseguire il ritmo frenetico imposto dall’algoritmo.

Una consapevolezza che cresce

Forse la pandemia ci ha cambiati più di quanto pensiamo.
Molti stanno cercando di tornare a uno stile di vita più autentico.
Io stessa, come vi accennavo, ho deciso di uscire dai social tradizionali.
Mi causavano ansia, FOMO e un continuo confronto con vite altrui che – lo sappiamo – non sono mai così perfette come sembrano.

Credo che tutto questo nasca da una nuova consapevolezza:
non cerchiamo più il materialismo come fine, ma come mezzo.
Un mezzo per vivere bene, creare ricordi, essere presenti nel qui e ora.

fonte: Pinterest

La trappola invisibile dello scrolling

Dal 2020 in poi, gli smartphone sono diventati il nostro unico ponte con l’esterno.
Ma col tempo si sono trasformati in una gabbia.

Oggi il doomscrolling è diventato una routine.
Eppure non è normale perdere – letteralmente – anni della nostra vita scrollando contenuti infiniti su Instagram o TikTok.

Non voglio demonizzare i social network.
Credo che siano strumenti potenti, e in alcuni casi anche positivi.
Per esempio, YouTube è per me una fonte insostituibile di informazione, intrattenimento, ispirazione.

Ma il problema nasce quando diventano il centro della nostra vita:
quando ogni gesto è pensato per ottenere visibilità, quando lavorare online significa inseguire ogni giorno l’algoritmo.

È per questo che mi fa piacere vedere che molte persone stiano trovando modi alternativi per restare online, senza subirne il peso.
Post lunghi, video lenti e spontanei o con editing semplice, scelte consapevoli.

Tra tutte, YouTube mi sembra la meno invasiva.
Non mi bombarda di contenuti a caso.
Scelgo io cosa vedere, e se voglio esplorare qualcosa di nuovo, lo faccio attivamente.
È più simile a un motore di ricerca che a un social tradizionale, ed è forse questo a renderlo così sostenibile per me.

Una società in equilibrio precario

Viviamo in un mondo sempre più digitalizzato.
Ma allo stesso tempo, vedo una crescente voglia di distacco, di rallentare, di non perdersi in questo flusso continuo di notifiche e stimoli, in primis in me stessa.

Nel mio piccolo, cerco di ritagliarmi spazi “sani” in rete.
Questo blog, ad esempio, è uno di quei luoghi.
Un posto dove sento di poter scrivere, riflettere e restare in contatto senza sentirmi sopraffatta.

fonte: Pinterest

Un passo indietro, due avanti?

Sto abbandonando Facebook e Instagram.
TikTok l’ho lasciato ormai da un anno, e non sento il bisogno di tornarci.
Onestamente, lo considero il social più tossico in termini di tempo sprecato.

Con un po’ di fortuna, magari riuscirò anche a smettere di tenere il telefono sempre in mano.

Come dicevo all’inizio, questa è solo una mia riflessione.
Ma sono felice di averla condivisa con voi, perché penso che fermarci a pensare a queste dinamiche sia oggi più necessario che mai.

A volte ho come l’impressione di riuscire a rivivere la mia adolescenza:
masterizzare CD, usare chiavette USB, e magari – perché no – recuperare la mia Nikon Coolpix del 2006!

Detto ciò, non credo riuscirei mai a tornare completamente ad usare un "dumb phone".
Il mio smartphone contiene tutto: conti, contatti, dati personali, strumenti di lavoro.

Sì, è una forma di dipendenza.
Ma è anche una risorsa preziosa.
Avere accesso immediato a Internet mi ha semplificato la vita in mille situazioni e penso di non essere l'unica.

E voi?

Avete notato anche voi questa tendenza?
Vi siete mai fermati a riflettere sul vostro rapporto con la tecnologia?
Oppure avete semplicemente lasciato che tutto scorresse?

Non so se questa mia riflessione sia profonda o strutturata…
ma mi rappresenta, e sono felice di averla scritta.

Forse, in fondo, è proprio questo il segnale:
che abbiamo bisogno di fermarci un attimo e chiederci dove stiamo andando.
(Magari, un giorno, parleremo anche del ruolo dell’intelligenza artificiale… Ma questa è un’altra storia.)

Fatemi sapere cosa ne pensate.
Ci vediamo al prossimo post.
E come sempre, grazie per essere passati 💬

10 commenti:

  1. Ieri ho provato più volte ma non riuscivo a commentare !! Dicevo che sono d' accordo con te su tutto! Anch'io sento il bisogno di staccare, di chiudere internet, cellulare e prendermi delle belle pause !! Mi sono iscritta a dei siti di corrispondenza per riscoprire il piacere di scrivere a mano e di inviare di nuovo lettere, biglietti, cartoline, come una volta e questa cosa mi.piace. È un ritorno al passato.. Internet è prezioso ma , se se ne abusa, diventa una schiavitù e questo non va certo bene. Ciao e buona estate !@

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    1. Grazie per essere passata!! Anche io anni fa ho fatto un po' di corrispondenza con degli amici di penna che ho trovato su un gruppo su facebook e mi ricordo che mi piaceva tanto!! Ho ancora tutte le lettere che ho ricevuto, e ogni tanto penso di ricominciare :) Sono d'accordo, internet è una risorsa che troppo spesso abusiamo e non ci fa bene!

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  2. Io penso di avere un rapporto equilibrato con i social, uso solo Instagram per pubblicare qualche foto come fosse un mio personale archivio. Raramente mi perdo dietro le storie o nel seguire chi lo usa per avere followers. Tic toc non l'hi mai avuto e Facebook c'è l'ho solo come presenza ma è completamente abbandonato. Youtube mi serve solo per trovare episodi di anime... xD
    Sarà perché sono asociale ma a me infastidisce sentir parlare la gente nei video (non ascolto nemmeno la radio) o perdere tempo a vedere le cose che fa.. non li conosco e non mi interessa. Penso di avere cose più importanti da fare come pulire le lettiere dei gatti e portare fuori i cani! xD

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    1. Io la penso esattamente come te ma non so come siano riuscita ed entrarmi nel cervello le dinamiche per cui ogni tot tempo devo prendere il telefono e controllare cosa fanno gli altri 🙈 è una dinamica che odio e di cui non riesco a liberarmi, finchè anche io non mi metterò in testa il discorso per cui quello che fanno gli altri non mi deve interessare temo che sarà sempre così :')

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  3. Sono assai poco social, e non uso molto il telefonino (continuo a chiamarlo così): a volte trascorro intere giornate in assenza di segnale, e nulla mi logora di questo, anzi.
    Ho una scusa, una valida scusa, per sentirmi a mio agio con quella mancanza di essere reperibile, o meglio ancora, di avere tutto il mondo reperibile sul mio telefonino.
    Preferisco connettermi con la bellezza del paesaggio, la passione del mio lavoro, con gli affetti, il buon cibo, il silenzio, la musica di uno stereo a filo, e quei dettagli che altrimenti dimenticherei tenendo il capo chino su quell'attrezzo che reclama dipendenza.
    Grazie per questo tuo post.
    A.A.


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    1. Grazie per essere passato! Il mio ragazzo ha una casa in montagna dove non prende il segnale se non in uno specifico punto, e ogni volta che andiamo lì è veramente una liberazione. Passiamo le giornate immersi nel bosco e in tranquillità dimenticandoci dei telefoni finchè non torniamo a valle. Per cui capisco benissimo la sensazione e mi piacerebbe moltissimo riuscire a viverla anche in città ma credo che a questo punto sia solo una questione di scarsa forza di volontà...ahimè

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  4. Dunque io mi occupo di informatica, faccio il programmatore e sai che ti dico?
    Che la cosa che amo di più è il fine settimana, dove al computer mi avvicino solo se strettamente necessario, sennò lo dimentico nella borsa fino a lunedì.
    Per lo smartphone il discorso è un po' diverso, quello ammetto faccio fatica ad abbandonarlo, però mi sono accorta che ci stavo troppo e ho messo una app di monitoraggio dei tempi di collegamento.
    Da 3 ore sono riuscita a passare a1,5 ... Anche io mi sto "disintossicandos"

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    1. Io per lavoro mi occupo di grafica e pure io durante il fine settimana cerco davvero di non accendere il pc essendo che ci passo già davvero troppo tempo. Ho provato anche io a mettere dei limiti e dei timer ma finisco sempre e comunque per starci quelle due/tre ore perchè li ignoro e li bypasso... Ho capito che l'unica cosa che funziona con me è il tenere le mani occupate e sto cercando di fare il più possibile per non trovarmi mai con le mani in mano che cerco di agguantare il telefono ogni 2 x 3 xD

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  5. Ciao, Nicole. Anch'io sto notando questa vaga controtendenza. Scrivo "vaga" perché è appena percettibile. Mi capita per esempio di notare che la "copertura" dei post dei profili più quotati su Instagram è al precipizio. Magari si tratta solo di contenuti ritenuti meno interessanti, ma sembra che non ci sia più l'accanimento di 3/4 anni fa. Riguardo al nostalgico ritorno a forme del passato, non saprei.

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    1. è vero questa è una cosa che ho notato anche io, sempre su instagram ho visto anche un moltiplicarsi di profili fake secondo me usati per coprire il vuoto lasciato dai profili reali che piano piano stanno lasciando la piattaforma...Per quanto mi riguarda è un andamento positivo considerato quanto la società si è attaccata ad una cosa futile come i like su instagram e facebook!

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